lunedì 7 maggio 2012

La notte fa apparire chiare alcune cose che alla luce del giorno non lo sono

Riflessione un pò di carattere personale e un pò no. Non è consigliabile che io alle due di notte stia sveglia a riconsiderare la mia vita... Tuttavia, se funziona, perchè no? Chissà che è qualche ora di sonno arretrato. Davvero. E sempre sul tema notturno farò la mia prima recensione come si deve. E mi raccomando apprezzate lo sforzo perchè i professori non mi lasciano un secondo libero.
Londra, 1886: il circo compare all'improvviso, senza annunci. Gli spettacoli cominciano al calar della notte e finiscono all'alba, quando il cancello chiude i battenti e i tendoni bianchi e neri spariscono alla vista. È "Le Cirque des Rêves", il circo dei sogni, il luogo dove realtà e immaginazione si fondono e la mente umana dispiega l'infinito ventaglio delle sue potenzialità, seguito da un esercito di appassionati disposti a tutto per vedere le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l'albero dei desideri, il giardino di ghiaccio... Ma dietro le quinte due maghi, da sempre rivali, si sfidano per il tramite di due giovani allievi scelti e addestrati al solo scopo di stupire e umiliare l'avversario. Contro ogni regola e ogni aspettativa i due giovani, Celia e Marco si scoprono attratti l'uno dall'altra: il loro amore è una corrente di elettricità più forte di qualsiasi magia, che minaccia di travolgere i piani dei loro maestri e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza.
Se ti lasci trasportare troppo in questa lettura finisci per trovarti in un mondo sconosciuto ma che al tempo stesso ha qualcosa di familiare: odori, sapori, sensazioni... Sembra reale. Vuole essere relae nella sua complessa magnificenza. Cosa c'è di più struggente di due amanti che non possono stare stare insieme? Che al posto di scriversi lettere d'amore costruiscono luoghi tirati fuori dalla loro fantasia e fatti diventare reali?
Che cosa potrebbe esserci di più bello che vivere in un sogno?
Lo ammetto: sono diventata anch'io una fan di questo circo e se esistesse andrei subito lì a predire il futuro di qualcuno, o a tirare di nuovo fuori le mie doti di ballerina (mi dispiacerebbe non saper più fare niente dopo undici anni di esercizio). Io sono sempre stata una sognatrice e un libro con queste caratteristiche non può far altro che conquistarmi con i suoi toni eleganti, cospiratori, confortanti, sognanti, malinconici e raramente increduli. Non sono una bambina, eppure penso ancora che tutto sia possibile. 

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